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La Rabbia di AA. VV. a cura di Valerio Bindi e Luca Raffaelli

 


TRAMA

Bambi Kramer, Filosa/Noce, Hurricane, Nomisake/Trapani, Ratigher, Sonno, Tso/Primosig, Zerocalcare: undici teste piene di talento usano immagini e parole per vivisezionare il reale e raccontarcelo in otto dense storie a fumetti. Tra ferocia e poesia, tra impotenza e rifiuto, tra commedia e disincanto.

Vent’anni dopo Gioventú cannibale, un gruppo di narratori spariglia improvvisamente le carte e trova un linguaggio inedito non solo per testimoniare, ma anche per sfidare il nostro tempo. Sono nati tra il 1978 e il 1992, anni in cui l’Italia covava la crisi che ha cancellato ogni idea di futuro. Sono autori di fumetti, arrivano dalla fucina di Crack!, il festival nato al Forte Prenestino: spaziano dal manga al punk, dall’underground al pop, e narrano storie metropolitane, visionarie, taglienti, comiche, rabbiose. Non è la rabbia di chi ha perso la partita, ma quella di chi non ha nemmeno potuto giocarla. La rabbia di chi è rimasto bloccato in ascensore per un fine settimana che dura da una vita. Di chi non ha trovato un posto in questo mondo, eppure sa raccontarlo come nessun altro. Se una volta la rabbia era un sentimento collettivo, di azione politica, oggi che il mondo la umilia si trasforma in confessione, in diario quotidiano – minimalista, tragico o surreale – dove la posta in gioco è l’identità di un’intera generazione.


EDIZIONE

EINAUDI EDITORE - COLLANA STILE LIBERO EXTRA - 2016

RECENSIONE

La rabbia giovanile. Chi se la ricorda? Oggi è molto più dura e vaga, come il nemico cui la si può ricondurre
In questa graphic novel la rabbia è intesa come una forma di protesta e non come un semplice sentimento fine a se stesso, che molto volte può portare all’autodistruzione della persona, ma altre volte se è usata correttamente può essere usata una soluzione e potrebbe risolvere molti problemi che abbiamo in Italia. Ogni storia si basa sul concetto della rabbia dal punto di vista degli autori, ognuno lo spiega attraverso le storie o solo i disegni stessi, personalmente è stato difficile carpirne i segreti e i concetti che volevano esprimere o sono ancora inesperto per leggere questo libro, molte volte ero sol punto di lasciarlo a metà. Non sapevo che ci fosse un festival delle graphic novel indipendenti in Italia oltre alle fiere ufficiali del fumetto, un posto in cui persone si auto producono un fumetto e poi lo esponevano alla vendita. Mi piacerebbe un giorno andarci. Alcuni disegni mi sono piaciuti e ho capito cosa mi volevano dire come Zerocalcare e Ratigher, altri sono fatti egregiamente ma non riesco a capire cosa vogliono rappresentare.
Do un 6,5 alle storie e 8
ai disegni.

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