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Il blu è un colore caldo di Julie Maroh con le traduzioni Federica Zicchiero


 TRAMA

Ho chiesto a mia madre di lasciare sulla mia scrivania, per te, ciò che ho di più prezioso: i miei diari. Voglio che sia tu a conservarli: contengono tutti i miei ricordi di adolescente colorati di blu. Blu inchiostro, blu cielo, blu klein, blu ciano, blu oltremare… il blu è diventato un colore caldo. Ti amo, Emma, sei l’amore della mia vita. Il primo sguardo tra due persone destinate a innamorarsi può essere un evento sconvolgente: una scossa destinata a scuotere le fondamenta di una vita altrimenti banale, un’esplosione di colore che dona luce a un mondo altrimenti grigio. È quello che accade a Clémentine, 15 anni, in un pomeriggio qualsiasi, quando una macchia di azzurro si fa strada verso di lei tra la folla: una testa dai capelli tinti di blu, due occhi della stessa tonalità che per i mesi a venire invaderanno, notte dopo notte, ogni suo sogno. Eppure, quella di Clémentine non è solo una storia d’amore. È una storia di vergogna, di negazione, di rabbia, di insicurezza: perché il nome della sua ossessione è Emma, e in un mondo intriso di pregiudizi vivere apertamente la propria omosessualità può provocare fratture emotive insanabili, e deviare per sempre il corso di un’esistenza.


EDIZIONE ITALIANA

RIZZOLI LIZARD - OTTOBRE 2013


RECENSIONE

“Voglio che sia tu a conservarli tutti i miei ricordi d’adolescente colorati di blu”
La storia di una ragazza che racconta e si racconta in un diario regalatogli dai nonni il suo amore straziante e bellissimo, che ha provato dall’adolescenza sino agli ultimi giorni di vita, ed a leggerlo e proprio la sua compagna tra la ripugnanza del padre per aver scoperto la figlia è omosessuale e cosi la tratta con rabbia, e la madre che nonostante la pensi come il marito, negli ultimi giorni di vita della figlia riesce almeno riappacificarsi con questa donna che ha fatto parte della vita della figlia. La struttura della graphic novel è la seguente, vediamo dopo la morte della protagonista, la sua compagna andare a prendere le cose che Clèmentine ( la protagonista) vuole che Emma ( la compagna) tenga dei suoi effetti personali, e tra questi c’è un diario dove Clèmentine ha scritto se stessa e il suo cambiamento, i dubbi atroci che assalivano nell’accettare ciò che stava succedendo dentro di lei, la reazione degli altri alla scoperta che lei vorrebbe tenere nascosta per la vergogna essendo nata in una famiglia dove se solo si pronuncia la parola omosessuale si reagisce con disgusto o con mentalità bigotta e si tira in ballo la religione, la sua reazione nello scoprire la sua repulsione verso il sesso maschile (sotto le lenzuola) e la strana scoperta dei suoi sentimenti e attrazioni per una ragazza molto diversa da lei e non mancheranno scene dove il sesso e la sensualità faranno da padrone senza essere volgare . Lo stile di disegno di Julie Maroh fa venire i brividi e non per il realismo ma perché si legano bene tra loro, la storia, il colore e le battute scritte nei balloon: il colore è stato messo in modo magistrale sia nelle tavole in cui Emma è nel presente, con questi colori molto scuri tendenti al blu è grigio sia quando ci addentriamo nella diario di Clémentine che fa sembrare il disegno un film in bianco e nero con l’aggiunta di blu accesso nell’esatto momento in cui Emma entra nella tavole in cui Clèmentine racconta il passato; lo stile di scrittura adottata nei balloon è davvero significativo e da davvero un’impronta di scritto manualmente e non scritto al computer si fa di solito, ed è lo stile di scrittura che preferisco perché da un qualcosa in più. Un episodio nella graphic novel mi ha fatto sorridere anche se è una delle scene dove l’adolescenza di Clementine è abbandonata per far spazio all’età adulta, la scena che vede Emma andare a prendere un bicchiere di latte , nuda in casa dei genitori di Clémentine e la madre della stessa la becca, quella scena mi fa sorridere perché esprime il carattere di Emma, ( poi per essere scettici dico che io non mi comporterei mai cosi in una casa estranea).
In conclusione devo dire che ho letto molte graphic novel sul tema LGBT ma credo che questa sia un gradino di sopra a quelli letti finora, ho anche scoperto che “ la vita d’Adele”, film del 2013 è stato tratto proprio da questa graphic novel.
Do un 10 alla storia e 8.5 ai disegni.

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