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Recensione di Primo Levi di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci


TRAMA

Autunno. A pochi mesi dalla morte, Primo Levi incontra gli alunni della scuola elementare Rignon di Torino, la stessa che lui frequentò da piccolo. Inizia così il lungo cammino di conoscenza in cui lo scrittore prenderà per mano i bambini e li accompagnerà con pacatezza nel suo dramma personale, cercando di spiegare con delicata fermezza cosa sia stato l’Olocausto e come sia riuscito a sopravvivere all'inferno di Auschwitz. Domanda dopo domanda, gli studenti apriranno gli occhi sulla pagina più nera della storia del secolo scorso, guidati dalla voce e dai gesti di uno dei suoi più autorevoli testimoni.


EDIZIONE ITALIANA
BECCO GIALLO - APRILE 2017







RECENSIONE
“Sapete bambini , quando avevo la vostra età amavo molto i numeri , ma non potevo immaginare che ne avrei portati sei sul braccio per tutta la vita”

Questo Libro descrive un Primo Levi, non come era in realtà ma come se lo era immaginato l'autore , essendo morto, quando l'autore della Graphic Novel era piccolo; sono venuto a conoscenza di molte cose che non sapevo di Primo Levi stesso , avendo studiato svogliatamente “ se questo è un uomo” alle superiori, anche del fatto che lui non è stato solo uno scrittore come sopravvissuto all'olocausto ma anche uno scrittore di Fantascienza non che la sua affiliazione alla resistenza. Per quanto riguarda la graphic Novel in se, struggente come tanti libri e fumetti dedicati a quest'argomento, ma per questo non uguale, le scene un po' crude vengono esempio quando Primo vede la ciotola di brodaglia che servivano nel campo e immaginava essere davanti un piatto di agnolotti, oppure durante l'intero racconto dove Primo Levi racconta ai bambini l'olocausto per come è stato e non addolcendo la pillola, come se volesse provocare disgusto, angoscia e rabbia e soprattutto tenere in guardia perchè questo fatto non accada mai più. I disegni sono qualcosa di artisticamente impressionante , io rimango sempre impressionato da questo stile di disegno, sporco ma che in certi punti anche cupo e terribile ( Ma in senso buono ) come i quando ci sono i disegni del campo, le persone con gli occhi totalmente bianchi come se fosse fantasmi, poi la cosa geniale di cambiare lingua in certi balloon per farti immedesimare nei prigionieri. In conclusione do 7 alla storia 7.3 ai disegni.
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