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Impressione a caldo di Don't call It Mystery #1 di Yumi Tamura con le traduzioni di Matteo Cremaschi


ATTENZIONE SPOILER SUL VOLUME


TRAMA VOLUME 1 

È un giorno d’inverno, il clima è perfetto per un buon curry. Lo studente universitario Totonou sta tagliando le cipolle quando la polizia bussa alla sua porta. Un agente gli comunica che lì vicino c’è stato un omicidio e lo porta in commissariato, dove una dopo l’altra gli vengono sbattute in faccia prove che sembrano incastrarlo… Totonou Kuno, però, ha una propensione per risolvere i cosiddetti “misteri”, e con calma e gentilezza arriverà a capire anche questo.


EDIZIONE ITALIANA 

EDIZIONI BD - JPOP MANGA - LUGLIO 2023


IMPRESSIONI A CALDO

Totonuo Kuno è un ragazzo dell'università che vive in una piccola casa a Tokio, un giorno tranquillo due poliziotti bussano alla porta, dicendogli che deve essere interrogato perché è accusato di omicidio, la vittima era un compagno di classe alle superiori, e poi casualmente lo ritrovano nella stessa università, parte l'interrogatorio ma ciò si evige che il ragazzo tranquillo e in realtà una persona con il Q.I. Molto alto tanto da fare deduzioni degne da Sherlock holmes, una persona molto attenta ad ogni piccola particolare, cosa che a una persona normale non succederebbe, nella seconda parte del volume Kuno si ritrova in un pullman che doveva portarlo ad una mostra impressionistica, ma in realtà si scopre che si trova su un autobus dirottato con degli ostaggi e lui è uno di loro, l'autobus finisce la sua corsa davanti ad una villa. Questo primo volume è molto verboso, il protagonista parla molto quindi tutta la scena si svolge attorno a lui, un personaggio molto simile a Sherlock di Benedict Cumberbatch anche se il protagonista di questa storia, piace molto stare da solo, non perché è un Hikikomori ma perché è di carattere cosi. In queste prime due macrostorie vediamo Kuno affrontare vari temi come l'oppressione delle donne, il fatto che la donna quando arriva un bambino deve stare sempre sul chi va la perché basta un nonnulla perché il bambino perda la vita, il bullismo sia nella scuola che nel posto di lavoro, la pazzia per la perdita di un figlio, o interrogarsi sul perché la nostra società si basa sul concetto di non uccidere. La cosa che mi diverte è il fatto che alcune volte il fumetto legge il tuo pensiero portarti a dire “ mamma mia quanto è logorroico” e prontamente uno dei personaggi chiede al protagonista “ perché sei cosi logorroico?!” e il protagonista risponde che è una sua prerogativa parlare molto soprattutto tra tante persone. I disegni sono molto minimali perché non sono il fulcro del fumetto, quindi quando si ha una pagina più ampia riesci a vedere ogni dettaglio del disegno, mentre nelle cornici alcuni personaggi sono fatti bene, altri invece sono fatti molto caricaturali con questo tratto molto sporco.

VOTO: 8/10 



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